Veio Zanolini: verso la pensione con giovanile esuberanza …

Si è congedato dagli ascoltatori alla fine del Radiogiornale serale di domenica 4 settembre con tanti ringraziamenti e nessun rimpianto: con la promessa per i colleghi che rimangono di generosi apprezzamenti e prudenti critiche.

In quel saluto – espresso in diretta col mestiere che permette di controllare l’emozione – c’e tutto il Veio: colleggiale, cordiale, estroverso.

E forse solo a quel momento in Redazione ci siamo resi conto che se ne va e, cosa ancor più sorprendente, che ha l’età per farlo.

Il pubblico in tanti anni di frequentazione sull’antenna ha imparato a conoscerlo, a riconoscerlo, ad apprezzarlo … per la sperimentata professionalità, per l’innata signorilità e per quell’imprescindibile sorriso che passa anche attraverso il microfono e che permette di dire e fare cose serie eludendo il rischio di prendersi troppo sul serio.

Uno che la realtà locale la fiuta, la spia, la conosce e la sa raccontare: con quella capacità di porsi al di sopra delle parti che gli viene dalla lunga esperienza maturata dentro l’osservatorio privilegiato della Giudicatura di Pace.

Uno che rimpiangeremo. Ci mancheranno notizie di prima mano, indiscrezioni, commenti e battute. Ci mancherà il suo stile, la classe che non è acqua, persino sul fronte ingrato del turno del presto che ci chiama in Redazione prima dell’alba; l’immancabile calore del saluto abbinato alla immancabile freschezza di bucato della camicia.

Da parte dei colleghi dell’Informazione RSI:

Camilla Mainardi

Lugano, settembre 2005