I rossi in redazione

È stato un abbraccio collettivo che ha trasformato il mio congedo in una spontanea manifestazione di amicizia. Stare lontani dalla politica non protegge il giornalista dal venire etichettato, soprattutto in una redazione dove quasi tutti sono “rossi” … “È vero, non è un mistero che la redazione dell’informazione della RSI è composta in prevalenza di giornalisti orientati verso sinistra e io ero considerato di destra … Ho scoperto solo in occasione del mio addio che mi soprannominavano ‘Commodoro’ e mi hanno anche regalato un cappello di comandante fatto arrivare dall’America. Ma in verità devo dire che sono tutti degli ottimi professionisti e che l’informazione fatta alla RSI è seria e di alta qualità, è sempre equilibrata e separa i fatti dai commenti.” Il suo essere “controcorrente”, come ama definirsi, lo ha dimostrato fino all’ultimo giorno di lavoro: “Ho deciso di rinunciare al la tradizionale bicchierata offerta solitamente dalla radio quando un dipendente parte perché un congedo troppo formale non sarebbe stato di mio gradimento. Ho preferito invitare a cena nel locarnese, con i responsabili della Rete 1, dell’informazione e i miei famigliari, tutti i colleghi di redazione come pure l’ex direttore della RTSI Marco Blaser, per il quale ho sempre avuto una grande stima. È stato un abbraccio collettivo che ha trasformato il mio congedo dai colleghi della radio in una spontanea e piacevole manifestazione di stima e di amicizia.”

4 settembre 2005: dopo un trentennio alla RTSI, la voce di Zanolini saluta il pubblico dei fedeli ascoltatori al termine dell’ultimo notiziario.